EUROPE FOR PEACE

CESSATE IL FUOCO

ROMA – 5 marzo 2022

ore 13.30 partenza da Piazza della Repubblica

ore 14.30 arrivo a Piazza san Giovanni in Laterano per manifestazione

 

Contro la guerra cambia la vita, dai una possibilità alla Pace

Bisogna fermare la guerra in Ucraina.
Bisogna fermare tutte le guerre del mondo.
Condanniamo l’aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Vogliamo il “cessate il fuoco”, chiediamo il ritiro delle truppe.
Ci vuole l’azione dell’ONU che con autorevolezza e legittimità conduca il negoziato tra le parti.
Chiediamo una politica di disarmo e di neutralità attiva.
Dall’Italia e dall’Europa devono arrivare soluzioni politiche e negoziali.
Protezione, aiuti umanitari, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Diamo segnali concreti di solidarietà. Ognuno contribuisca all’accoglienza e al soccorso degli Ucraini in fuga.

Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli con la democrazia, i diritti, la pace.
Basta armi, basta violenza, basta guerra!
Vogliamo un’Europa di pace.

MANIFESTAZIONE PER LA PACE IN UCRAINA

26 FEBBRAIO h 16 – VENEZIA – MESTRE , PIAZZALE DONATORI DI SANGUE

MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

Al nostro Paese innanzi tutto, a cominciare dal Ministro degli Esteri, e all’Europa tutta chiediamo

– prendere iniziative urgenti e significative da una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione.
– promuovere e cercare un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte,

dichiarando la propria indisponibilità a sostenere avventure militari.

l’Italia ripudia la guerra  (Costituzione art. 11)

26 febbraio

GIORNO DELLA MEMORIA 2022

Il Comune e il  Centro Pace di Mirano partecipano alle celebrazioni della GIORNATA DELLA MEMORIA 2022 ricordando:

– il 27 gennaio alle 17.00  due miranesi di religione ebraica, Nella Grassini e Paolo Errera,  deportati e uccisi ad Auschwitz;  con una cerimonia alle “pietre d’inciampo” di Villa Errera

– il 29 gennaio alle 17.00 il soldato Luigi Baldan  di Mirano, che rfiutandosi di combattere a fianco dei nazisti fu internato nei campi di concentramento;  con una videoconferenza del prof. Giulio Bobbo la testimonianza di Sandro, figlio di Luigi.  Piattaforma Meet , Link alla videochiamata: https://meet.google.com/acj-smgx-amp

PACE & LEGALITA’ n. 4, dicembre 2021

E’ uscito il n. 4 della rivista del Centro Pace & Legalità “Sonja Slavik”. La trovate in qualche edicola, nella Bottega del Commercio Equo e Solidale in piazza Aldo Moro a Mirano, in qualche libreria. Vi trovate un’intervista sul contrasto alle mafie nel Veneto, un reportage sulla rigenerazione urbana del Parco Rabin di Mirano, un articolo sulla rete mondiale dei sindaci per la pace “Mayors for Peace”.
Costa 50 centesimi. 4 pagine. Bimestrale. L’abbonamento annuale costa 10 euro. Sostenitore 20 euro. Per qualsiasi informazione scrivete a redazionepl@centropacemirano.it

16 DICEMBRE, TAPPA A MIRANO DEL CAMMINO DELLA SPERANZA

IL CAMMINO DELLA SPERANZA è una staffetta sulle orme dei migranti della Rotta Balcanica che dal 14 al 22 dicembre porterà in otto tappe i volontari di varie associazioni da Trieste a Oulx sulla frontiera francese.
Giovedì 16 dicembre alle 18, faranno tappa a Mirano. Li accoglieremo in piazza Martiri sotto il campanile vicino alla Chiesa.
Ma già dall’8 dicembre vi invitiamo a visitare la Mostra “Balkanica” in Villa Errera aperta fino al 16 tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

 

ASSISTENZA UMANITARIA E SOLUZIONE POLITICA GLOBALE

Riceviamo e pubblichiamo volentieri

Tutto il mondo e soprattutto noi donne siamo rimasti colpite per il ritorno dei talebani che hanno ripreso il controllo di tutto l’Afghanistan. Gli afghani e le afghane hanno seguito le nuvole delle forze armate americane e dei loro alleati Nato per 20 anni, convinti che con loro potevano portare la pace e la libertà al loro popolo.

La conquista dell’Afghanistan da parte delle forze arcaiche ed autoritarie dei talebani è una regressione per il mondo e per l’umanità, poiché rappresentano una mina non solo per le donne afghane ma per tutti noi e per i valori di libertà ed emancipazione che erano in espansione. Questa tremenda sciagura e questo crimine disumano che si sta verificando in Afghanistan è il risultato di una politica fallimentare degli USA e di tutto l’Occidente, di quei governi che guidano i paesi in nome della democrazia e dei diritti umani. La presenza Americana e della Nato in Afghanistan dal 2001 ha comportato solo un miglioramento della condizione delle donne, e della comunità in generale, nei termini di alcuni diritti umani basilari come l’istruzione ed il lavoro, ma l’ingiustizia sociale ed economica ha messo radici sotto il governo islamico moderato formato dagli USA e dai gruppi e tribù ad esso fedeli. L’uguaglianza fra uomo e donna non è stata raggiunta e non c’è stato un vero miglioramento economico e sociale per tutta la popolazione.

Ora tutti si preoccupano per la situazione delle donne dopo l’ascesa dei Talebani al potere.

Non l’avevano previsto forse?

Sapevano che in quell’area era estremamente facile far rinascere e crescere il terrorismo. Il crollo così rapido del governo afghano non era inaspettato. Tutti lo sapevano. Usa e alleati sapevano della mancanza di un progetto e di un sistema che potesse garantire la vera democrazia, la sicurezza e la pace. Gli americani e la Nato non sono stati capaci di formare un sistema militare, un esercito regolare, forte di fronte alle sfide che lo stato deve affrontare per difendere donne e bambini. Queste sono le ragioni principali del crollo del governo afghano che ha permesso il ritorno dei talebani al potere.

Ugualmente colpevole è naturalmente il governo afghano stesso per la mancata costruzione dello stato e della società dopo 20 anni dalla sua costituzione. Abbiamo visto i funzionari e il presidente stesso fuggire anche prima che i talebani assaltassero Kabul!

Anche in Iraq, gli Usa e i loro alleati non sono riusciti a formare un esercito nazionale e nel 2014 abbiamo assistito al suo crollo in pochi giorni di fronte a poche centinaia di militanti dell’ISIS, e se non ci fosse stato l’intervento dei partigiani curdi (peshmerga) e successivamente il supporto di alcuni paesi dell’Occidente, l’Iraq sarebbe stato sotto il controllo dell’ISIS poche settimane dopo la caduta di Mosul.

Gli afghani e soprattutto le donne hanno ancora vividi ricordi degli abusi del regime talebano e del suo disastroso passato in materia di diritti umani. Persecuzioni e limitazioni gravi dei diritti elementari.  Le donne afghane hanno compiuto sforzi enormi in questi anni, hanno cercato di vivere una vita normale degna di un essere umano. Ora col ritorno dei talebani le donne torneranno ai tempi della schiavitù e non possono certo credere alle garanzie di libertà per loro da parte dei talebani. È necessario garantire sostegno ed assistenza umanitaria per evitare ulteriori perdite di vite umane in Afghanistan e nel mondo a causa del terrorismo. Oggi più che mai la situazione richiede la ricerca ed il raggiungimento di una soluzione politica globale.

Gulala Salih, donna curda attivista per i diritti delle donne e dei bambini