Due pietre d’inciampo per Paolo e Nella Errera

La Corte di Villa Errera

Giovedì 19 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria 2017, la Corte di Villa Errera a Mirano sarà teatro di una cerimonia davvero particolare, promossa dal Comune e dal Centro Pace e Legalità “Sonja Slavik”. Alle ore 18, infatti, sarà effettuata la posa di due pietre d’inciampo in memoria dei coniugi Paolo Errera e Nella Grassini, arrestati il 25 febbraio 1944 e deportati nel campo di sterminio di Auschwitz, da cui non fecero più ritorno.

Le pietre d’inciampo (in tedesco “stolpersteine”) sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig, che sarà presente alla cerimonia del 19, per depositare, nel tessuto urbanistico delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa consiste nell’incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, piccoli blocchi in pietra ricoperti con una piastra di ottone, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta.

Le prime pietre furono collocate a Colonia, in Germania, nel 1995. Oggi, a oltre vent’anni di distanza, sono ormai oltre 56 mila le pietre d’inciampo posate in venti diversi paesi europei. 56 mila tracce su cui, metaforicamente, inciampare, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell’opera. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.stolpersteine.eu (in tedesco e in inglese).

Dal 19 gennaio chiunque entrerà nella Corte di Villa Errera “inciamperà” nella memoria di Paolo e Nella Errera, vittime miranesi della Shoah.

4 thoughts on “Due pietre d’inciampo per Paolo e Nella Errera

    • Grazie per la segnalazione, ovviamente si trattava di un refuso che abbiamo già corretto: la data esatta è il 25 febbraio 1944.

  1. Bellissima iniziativa, mi piacerebbe molto esserci; ho appena visto le “scarpe” sul Danubio a Budapest ed immagino che l’emozione sarà simile. Bravi.

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