Expo e migranti, un fine settimana di eventi con il Centro Pace

Da venerdì 20 febbraio parte un fine settimana ricco di appuntamenti con le associazioni del Centro Pace e Legalità “Sonja Slavik”. Tante occasioni per approfondire e riflettere, in un’ottica di promozione dei diritti umani fondamentali, su due temi di grande attualità: l’ormai prossimo Expo di Milano e il dramma dei migranti sulle rotte del Mediterraneo.

aspettando-expoProprio venerdì inizia il festival culturale “Aspettando l’Expo”, promosso dal Cesvitem con il patrocinio del Centro. Una settimana di appuntamenti, quattro eventi tutti ad ingresso gratuito per riflettere sui temi dell’esposizione universale e per cercare un nuovo equilibrio tra Nord e Sud del mondo che garantisca a tutti cibo e acqua a sufficienza. Si parte venerdì 20 febbraio alle 20.45 al Teatro di Villa Belvedere con lo spettacolo teatrale H2Oro, già replicato oltre 400 volte in tutta Italia: novanta coinvolgenti minuti in equilibrio tra denuncia e comicità, tutti dedicati all’acqua, per riflettere sul presente e sul futuro, nel nostro paese e nel mondo, di una risorsa fondamentale per la vita. Il programma completo del festival, dal 20 febbraio al 1° marzo, è consultabile sul sito www.cesvitem.org.

comepesoacquaSempre il Teatro di Villa Belvedere ospiterà, sabato 21, la proiezione del documentario “Come il peso dell’acqua”: la serata, promossa dal Gruppo Emergency del Miranese in collaborazione con il Centro Pace e Legalità e con il contributo di Auser, si aprirà alle 19.30 con la proiezione. A seguire, dalle 21, l’incontro con l’autore Andrea Segre. Concepito dopo il 3 ottobre 2013, quando a poche miglia da Lampedusa 366 migranti persero la vita nel naufragio del barcone su cui viaggiavano, “Come il peso dell’acqua” alterna gli interventi narrativi di Marco Paolini e Giuseppe Battiston con le testimonianze di  Gladys, Nasreen e Semhar, tre donne che hanno affrontato il viaggio della disperazione tra deserto e mare uscendone vive, al contrario di tanti compagni. Un’occasione per re-imparare ad ascoltare e capire i motivi e le scelte di chi viaggia, spingendosi oltre le barriere della cronaca, della propaganda e del razzismo.

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